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1) Cosa serve per aprire una posizione di partita iva?
La partita Iva è un codice formato da 11 caratteri numerici: i primi 7 individuano il contribuente attraverso un numero progressivo, i 3 successivi individuano il codice dell'Ufficio, mentre l'ultimo è un carattere di controllo. Per i soggetti diversi dalle persone fisiche, che non fossero già in possesso di un codice fiscale al momento di iniziare l’attività, la partita Iva assume anche valore di codice fiscale.
Richiedere la partita Iva è abbastanza semplice e non ha alcun costo. I modelli che si utilizzano sono quelli predisposti per denunciare l’inizio attività (approvati con provvedimento del Direttore dell’Agenzia del 12 novembre 2002) e sono di due tipi, secondo la veste giuridica del richiedente:
· Mod. AA9/7, per le ditte individuali, lavoratori autonomi;
· Mod. AA7/7, per i soggetti diversi dalle persone fisiche (società, enti, ecc.).
I predetti modelli, con le relative istruzioni di compilazione, si possono prelevare gratuitamente dal
sito dell’Agenzia (www.agenziaentrate.gov.it) nella sezione “Modulistica - Altri modelli”.
Essi vanno presentati in uno dei seguenti modi:
1. presentazione diretta (anche a mezzo di persona appositamente delegata) ad un qualsiasi ufficio locale dell'Agenzia delle Entrate, in duplice esemplare. L'ufficio assegnerà gratuitamente un numero di partita Iva che resterà invariato fino al momento della cessazione dell'attività, anche se dovesse variare il domicilio fiscale. Tale numero deve essere indicato nelle dichiarazioni fiscali, nella home-page dell'eventuale sito web e in ogni altro documento ove richiesto;
2. invio per posta (mediante raccomandata), ad un qualsiasi ufficio locale dell'Agenzia, di un unico esemplare, allegando copia fotostatica di un documento di identificazione del dichiarante. In questo caso le dichiarazioni si considerano presentate nel giorno in cui sono spedite;
3. invio telematico direttamente dal contrbuente o tramite gli intermediari abilitati. In tal caso le dichiarazioni si considerano presentate nel giorno in cui sono trasmesse telematicamente all'Agenzia delle Entrate. La prova della presentazione è data dalla comunicazione dell’Agenzia, che attesta l’avvenuto ricevimento della dichiarazione.
2) Quale procedure occorre seguire per assumere un cittadino comunitario
Un cittadino proveniente da uno dei 25 dei 27 Stati membri dell'UE (Germania, Francia, Lussemburgo, Olanda, Belgio, Regno Unito, Irlanda, Austria, Spagna, Portogallo, Grecia, Danimarca, Svezia, Finlandia, Polonia, Slovacchia, Repubblica Ceca, Slovenia, Ungheria, Estonia. Lettonia, Lituania, Malta e Cipro) può essere regolarmente assunto in Italia senza che sia necessario richiedere allo Sportello Unico per l'immigrazione alcun nulla osta al lavoro.
Per l'assunzione di tali lavoratori sono quindi richiesti solo gli ordinari adempimenti previsti per l'assunzione di lavoratori italiani (comunicazione di assunzione ai centri per l'impiego almeno il giorno prima dell'instaurazione del rapporto di lavoro così come ora previsto dalla legge n. 296/2006, apertura posizione previdenziale ed assicurativa presso i competenti Enti previdenziali ed assistenziali).
Analogamente nessuna particolare formalità rispetto a quelle previste per i cittadini italiani è richiesta per assumere un cittadino proveniente dalla Romania o dalla Bulgaria, qualora venga assunto in uno dei seguenti settori:
· agricolo; turistico alberghiero;
· lavoro domestico e di assistenza alla persona;
· edilizio;
· metalmeccanico, dirigenziale e altamente qualificato.
Nessuna formalità è necessaria anche per quanto riguarda l'assunzione per lavoro stagionale.
3) Come si assume un lavoratore extracomunitario
L'instaurazione del rapporto di lavoro con lavoratori extracomunitari segue una particolare disciplina riassumibile nelle seguenti fasi:
- richiesta di autorizzazione effettuata dal datore di lavoro allo sportello unico per l'immigrazione presso le Prefetture. A tale richiesta, anche nominativa, deve essere allegata la documentazione comprovante idonee condizioni di alloggio, la proposta di contratto di soggiorno e l'impegno a comunicare ogni variazione;
- trasmissione della richiesta al Centro per l'impiego, affinché la stessa venga diffusa tramite canali telematici e vengano acquisite eventuali domande di lavoro da parte di cittadini italiani o comunitari. In mancanza di tali domande, trascorsi 20 giorni, lo sportello unico rilascia il nulla osta nel rispetto dei limiti numerici, il quale è trasmesso agli uffici consolari per il rilascio del visto di ingresso;
- rilascio del visto d'ingresso da parte delle rappresentanze diplomatiche o consolari italiane nello Stato di origine, con il quale lo straniero, entro 8 giorni dall'ingresso in Italia, si reca allo sportello unico per firmare il contratto di soggiorno;
- stipula del contratto di soggiorno tra datore di lavoro e straniero, con il quale il primo, ai fini del rilascio del permesso di soggiorno, si impegna al pagamento delle spese di ritorno dello straniero nel paese di provenienza;
- rilascio del permesso di soggiorno e rilievo delle impronte digitali del lavoratore extracomunitario;
- instaurazione del rapporto di lavoro.
4) Cosa occorre per assumere un disabile?
Legge 68 del 99 (azienda superata 15 unità di lavoro è obbligata ad assumere entro 60 gg--tramite servizio Asl e servizio prevodenziale INPS competente per il territorio dovranno essere effettuate delle visite mediche per rilascio obbligatorio della scheda limitativa per le autorizzazioni necìcessarie all'assunzione del disabile.
Attraverso l'avvio numerico le persone con con disabilità sono avviate secondo l'ordine di graduatoria. Anche in questo caso, i datori di lavoro presentano la richiesta di assunzione agli uffici provinciali competenti entro 60 giorni dal momento in cui sono obbligati all'assunzione. L'avvio numerico è ammesso, in relazione ai diversi datori di lavoro obbligati, nella seguente misura:
· datori di lavoro che occupano da
· datori di lavoro che occupano da
· datori di lavoro che occupano più di 50 dipendenti: nei limiti del 40% delle assunzioni cui sono tenuti.
8) Cos'è il Durc?
Il DURC è il documento unico di regolarità contributiva: si tratta di un documento che attesta che sei in regola con i versamenti nei confronti degli enti previdenziali (INPS, INAIL e casse edili per il settore dell'edilizia), in buona sostanza che tutti i mesi paghi l'F24 che il tuo consulente del lavoro ti consegna (oppure che hai in corso un provvedimento di rateizzazione approvato dall'Ente).
Il DURC si richiede online previa autenticazione sul sito: questo è il motivo per cui la maggior parte dei clienti lo richiede tramite il consulente del lavoro.
9) Cosa si intende per familiare a carico?
Un familiare è a carico quando nel corso del periodo d'imposta (anno solare) percepisce un reddito inferiore a € 2841. Attenzione: un familiare o è a carico o non è a carico. Perciò se siamo certi che il nostro familiare non percepirà reddito (perché ad esempio non lavora) possiamo subito indicare il suo codice fiscale sul modello delle detrazioni. Se invece si tratta di un coniuge che fa lavoretti saltuari o di un figlio che sta per inserirsi nel mondo del lavoro, visto che non è possibile sapere subito quale sarà il suo compenso, è meglio non inserirlo tra i familiari a carico: a Dicembre poi, quando si avrà un'idea più precisa dei compensi percepiti, è possibile richiedere al consulente del lavoro un nuovo modulo di detrazioni e, una volta verificato che il compenso percepito non supera € 2841, inserirne il codice fiscale tra quello dei familiari a carico.
In alternativa è possibile fare la dichiarazione dei redditi mod. 730 e recuperare il credito spettante (infatti non avendo inserito il codice fiscale di questo familiare il consulente del lavoro ha calcolato l'imposta senza applicare lo sconto).